Azienda Agricola LA TOSA
Azienda Agricola di Vigolzone, Piacenza
Una famiglia, la passione per il vino, la gioiosa e caparbia voglia di produrlo in una bellissima zona come i Colli Piacentini, dalle notevoli potenzialità non appieno valorizzate e divulgate, spinti dal desiderio e dall’istinto di esplorare ogni piega di vitigni e territorio, e di farli conoscere, attraverso i vini, l’ospitalità, il museo.
Abbiamo incominciato così, e con questo spirito proseguiamo, sempre più entusiasti del nostro lavoro, contenti dei risultati ottenuti ma mai soddisfatti, con la voglia di migliorare continuamente.
Diciannove ettari di vigneto stretti attorno all’azienda danno otto vini, le colline così dolci e serene che ci circondano e accompagnano il nostro lavoro tra i filari, ci osservano con sguardo amico e ciò che ci dicono, cerchiamo di traslarlo con gioiosa purezza e severa dedizione nei vini che alleviamo.
Semplicità e profondità sono le nostre linee guida, verso un vino che non abbia bisogno di essere spiegato per essere apprezzato, perché è lo specchio puro e immediato, pur ricco di sfumature e prospettive, delle peculiarità del nostro paesaggio e di tutto ciò che vive nell’uva matura
Tratto da latosa.it
ARTIGIANI DEL VINO - Bologna, 4 Luglio 2015
I vigneti sono il cuore pulsante de La Tosa, ne racchiudono l’anima e l’identità più profonde. Diciannove ettari di vigna tutti stretti attorno all’azienda, tredici di proprietà e sei, quasi confinanti, condotti in affitto; tutti appartenenti al medesimo terroir, ma con alcune differenze tra un vigneto e l’altro e all’interno di ogni singolo appezzamento.
La nostra filosofia nel vigneto si può così riassumere: lavorare per avere le massime concentrazione, complessità, personalità e ricchezza aromatica nell’uva, al fine di traslarle poi nel vino, e rispettare al massimo l’equilibrio e il buono stato di salute della natura, per una viticoltura che noi definiamo, appunto ‘di equilibrio’. Il primo obiettivo cerchiamo di raggiungerlo contenendo la produzione di uva per ogni pianta attraverso diverse operazioni tra le quali il diradamento dei grappoli, che per primi abbiamo fatto in provincia di Piacenza, nel 1988, e favorendo l’espressione di quel particolare vitigno con defogliazioni, potature verdi e quant’altro. Il secondo lo perseguiamo dando alla vite un lieve stress controllato, corrispondente a quello che nella vita degli esseri umani sono gli impegni, in modo tale che le sostanze prodotte si concentrino più nei grappoli che nel rigoglio vegetativo, e nello stesso tempo operando perchè la vite non abbia a soffrire nei periodi difficili, come ad esempio quelli di carenza idrica.
Perciò i nostri vigneti, dal 1991, sono inerbiti, in modo che l’erba, sottraendo alla vite un po’ d’acqua, ne temperi e ne regoli l’accrescimento vegetativo e faccia sì che gli acini risultino più piccoli e dunque più concentrati. Contemporaneamente, tutti gli anni arricchiamo i terreni di sostanza organica di origine animale, e irroriamo le foglie, durante l’estate, con estratti di alghe, che hanno l’effetto di ristorare le piante.
La nutrizione delle viti, dunque, è tutta a base di prodotti naturali, e di basso impatto sono pure i trattamenti anticrittogamici: principalmente rame, zolfo ed estratti fenolici.
I sei vigneti de La Tosa: Morello, Sorriso, Ronco e Bel Sorriso (di proprietà), Cà di Terra e Bellaura (in affitto).
I vitigni da noi coltivati sono otto, quattro a bacca bianca e quattro a bacca rossa: la Malvasia di Candia Aromatica, il Sauvignon, l’Ortrugo, il Trebbiano Romagnolo, la Barbera, la Bonarda, il Cabernet Sauvignon e il Merlot.
Tratto da
latosa.itSe i vigneti sono il cuore pulsante de La Tosa, la cantina ne è un po’ il cervello. Sicuramente l’anima di ogni vino nasce in vigna, ma sono il lavoro e la cura che si applicano in cantina a far sì che quest’anima possa esprimersi in tutte le sue pieghe.
Per fare questo, una qualità che cerchiamo di mettere in gioco, oltre a passione e rigore, è il matrimonio tra doti umane e intuitive da una parte e razionalità ed estrema precisione dall’altra. Perciò tutti i vini vengono analizzati in laboratorio tante volte, ma ogni scelta di vinificazione è presa quasi esclusivamente in base a ciò che dicono naso e bocca degustandoli.
Così, stabiliamo il momento preciso della vendemmia in base all’assaggio, ancor più che all’analisi, di campioni d’uva prelevati in vigneto. Poi vendemmiamo a mano in cassette, selezionando al massimo i grappoli. Spremiamo le uve bianche in una soffice pressa a polmone, mentre con una pigiatrice, anch’essa delicata, schiacciamo l’uva rossa.
La fermentazione che segue è il momento più importante nella formazione di un vino: noi la seguiamo in particolar modo, con tanta attenzione per il benessere dei lieviti che la svolgono. E’ importante, infatti, che in questa fase non si sviluppino nei vini screziature aromatiche e difetti che inficino la loro piacevolezza ed eleganza, nonchè l’espressione del territorio.
Nelle fasi successive della vinificazione, sono due le nostre linee guida: rapidità e attenzione nelle varie operazioni, in modo da evitare le pur minime ossidazioni dei vini, e un approccio naturale basato su scarso interventismo, bassi dosaggi di solfiti (addirittura nulli per il TerredellaTosa), e utilizzo di antiossidanti naturali, che, tra i primi in Italia, abbiamo incominciato a usare nel 2005. Il tutto per fotografare senza sfuocature il dono che la natura ci ha consegnato con l’uva.
Tratto da
latosa.it