LA CAVALIERA
Azienda Agricola di Castelvetro di Modena
L’azienda Vitivinicola nasce negli anni ’80 ma si sviluppa agli inizi dei ’90 nella sua conformazione attuale. Il corpo principale, posto a sud della via Cavaliera, è leggermente acclive, ventilato, con ottima esposizione, terreno profondo tendente all’argilloso, coltivato in prevalenza a vigneto.
Le strutture fondiarie sono costituite da due fabbricati; il primo, già stalla fienile, risalente a metà ottocento, è stato completamente ristrutturato per ricavarne, oltre all’alloggio del coltivatore, i locali per la ristorazione ed alcune camere per ospiti; mentre il secondo è destinato alla cantina ed ai servizi aziendali.
L’Azienda è a tutt’oggi a conduzione famigliare; le uve, delle varietà Lambrusco Grasparossa, Pignoletto, Trebbiano e Malbo Gentile, provengono unicamente dai vigneti di proprietà, allevati a cordone speronato, e coltivati con metodo biologico.
I 4 ettari di vigneto, esposti a sud su terreni argillosi, danno origine a vini a denominazione di origine controllata (protetta?) come il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, attraverso una accurata vinificazione, rispettosa delle tecniche biologiche e naturali, che innesta la più moderna tecnologia sulle tecniche tradizionali della zona, come la rifermentazione in bottiglia.
I tini a temperatura controllata favoriscono una fermentazione lenta al vino, che viene bloccata per salvaguardare la quantità di zuccheri necessari alla rifermentazione naturale in bottiglia senza ulteriori aggiunte.
Questo metodo esalta i profumi e gli aromi dell’uva lasciando nella bottiglia una caratteristica sedimentazione che viene asportata nella fase finale col procedimento di sboccatura detto “degorgement”
Tratto da cavaliera.it
ARTIGIANI DEL VINO - Bologna, 4 Luglio 2015
LAMBRUSCO GRASPAROSSA DI CASTELVETRO
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Secco frizzante
Rosso porpora profondo e brillante con riflessi rubino. Elegante spuma, persistente di colore violetto. Offre un raffinato profumo con fragranze di viola, amarene e frutti rossi, su eleganti note erbacee. Secco e morbido in bocca con un’effervescenza delicata. Un vino rosso frizzante da servire a 14° grazie alla sua acidità è in grado di rinfrescare il palato
PIGNOLETTO DELL’EMILIA
Pignoletto dell’Emilia frizzante
Colore giallo paglierino limpido brillante. All’olfatto sprigiona sentori di frutta bianca. Si presenta secco al palato, fresco e persistente con un retrogusto amarognolo caratteristico del Pignoletto
ROSATO
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro frizzante
Colore rosa, al naso emerge un sentore di ciliegia ribes, al palato e secco fresco con buona sapidità
CAVALIERA
Vino spumante Brut
Colore giallo paglierino. Brillante con una spuma evanescente e un perlage fine. Con note di frutta bianca. Al palato si presenta secco , fresco e persistente
Tratto da cavaliera.it
Il luogo è a dir poco suggestivo e invita al riposo dell’anima, circondato com’è sullo sfondo da colline dolcemente digradanti, coltivate per lo più a vigna. Attorno ai due rustici fabbricati, l’orto, i polli, i coniglietti, cani e gatti. Una visione bucolica e animalista che si sposa, una volta tanto, con una vocazione davvero agri-turistica.
Anche il fattore umano è armonioso: lo staff è composto da persone sorridenti e disponibili, il buonumore impera oltre all’ottimo cibo e vino. Ermes Delfino, che di suo è perito elettronico, ha con sé nella conduzione dell’azienda i familiari Luciana, Elena, Lorenzo, Caterina.
Ognuno ha il suo compito, ed il risultato è armonico come il paesaggio intorno. E come la semplice ma difficile filosofia del locale: fare cose enogastronomiche tradizionali, farle bene, salvando l’aroma e il sapore del passato. E valorizzare il più possibile l’integrazione tra territorio e ambiente. C’è un impianto fotovoltaico di 25 KV che si desidera raddoppiare, si vorrebbe recuperare l’acetaia ora un po’ dispersa qui e là portandola sopra la cantina. I prodotti, la frutta, gli ortaggi, sono trasformati in loco prima di trasferirli sulla tavola. La famiglia, che possedeva un fondo nelle vicinanze, ha iniziato la sua attività nel 1992, ristrutturando i rustici, introducendo i vigneti, la cantina (dal 1997), l’agriturismo (dal 2001): ci sono alcune camere per 14 posti letto complessivi. Le carni provengono da aziende della zona legate a un Consorzio.
Se la vocazione originaria è quella vinicola, tutto il resto si è integrato pian piano, senza forzature. L’impressione è quella di un luogo ameno che produce ottimo cibo e vino in modo quasi naturale, spontaneo, in un continuo divenire e trasformazione che vede l’apporto di tutti
Tratto da gazzettadimodena.geolocal.it